Christoforo Messi Sbugo

Ultimo aggiornamento della pagina: 12/12/2008

NOME Christoforo Messi Sbugo
CRONOLOGIA N  (?)        M 1548
ARTE Scalco alla corte estense

OPERE:       
Trattato dal titolo: Banchetti, composizioni di vivande et apparecchio generale (pubblicato postumo 1 anno dopo la sua morte)

CURIOSITA’
Le poche notizie biografiche di cui si dispone non sono molto chiare già a partire dal nome comunemente accorpato in “Messisbugo” al contrario di quanto lui stesso usava firmarsi e di come è chiamato sia nel frontespizio del suo trattato sui banchetti che sulla sua lapide sepolcrale, cioè Christoforo Messi Sbugo. Anche le sue origini sono dubbie, c’è chi lo ritiene ferrarese chi, per via del cognome, lo ritiene nato a Ferrara ma da una famiglia originaria delle Fiandre. Anche la data di nascita è sconosciuta ma si fa risalire alla fine del ‘400. Di sicuro si sa che sposò la nobile ferrarese Agnese di Giovanni Gioccoli e che nel 1533 l’imperatore Carlo V gli concesse il titolo di Conte Palatino in virtù degli incarichi ricoperti presso la Corte Estense. Infatti Messi Sbugo fu amministratore di fondi ducali ma soprattutto Scalco di Corte dal 1524 al 1548.

Abbiamo tratto da questo sito http://www.geocities.com/Vienna/Studio/3425/Messisbugo.html alcune informazioni sulla cucina rinascimentale e sullo Scalco che qui riportiamo, se siete interessati contiene anche alcune sue  “curiose ricette”. Ecco il testo  “nei primi decenni del Cinquecento presso le corti italiane il mestiere dello  scalco e del cuoco assunsero grande importanza, spesso praticato da nobili come nel caso del conte Messisbugo. Il banchetto è per il Principe l’occasione di  dimostrare la sua ricchezza. Le tre figure più importanti nella realizzazione dei  banchetti sono: lo scalco, il coppiere e il trinciante (colui che taglia le vivande del signore). Il libro del Messisbugo  è, tra i manuali gastronomici di questo periodo, il più completo e ricco di fantasia. Rispetto ai precedenti ricettari notiamo più attenzione nel variare le portate, e l’ordine dei cibi secondo un ritmo più esperto. Nel suo libro “I Banchetti..” si apprende il modo di condire ogni sorte di vivande, e di ordinare qual si voglia lautissimo e regio convito. Lo scalco doveva avere le doti del maestro di casa e del cuoco per mette a frutto tutte le sue capacità,  alternando le portate da danze, musica e spettacoli. Di alcuni di questi banchetti il Messisbugo ci fornisce un resoconto dettagliato”.messisbugo.jpg

Per un elenco spiritoso delle pietanze di un banchetto organizzato dallo Scalco Messi Sbugo, vedi http://www.toscana.lafragola.kataweb.it/arezzo/medie/ivnovembre-arezzo/story193161.html.

Di seguito riportiamo indicazioni dell frontespizio della prima edizione del trattato messa on line dalla biblioteca  in cui è conservato http://www.istitutodatini.it/biblio//images/it/casanat/l_12-66/
L. XII. 66, CRISTOFORO DA MESSISBUGO, Banchetti/ compositioni di/ vivande, et ap-/parecchio ge-/nerale, di/ Christoforo di Messi-/sbvgo, allo illvstrissimo/ et reverendissimo/ signor il signor/ don Hippolito/ da Este,/ cardinale di/ Ferrara./ In Ferrara, per Giovanni/ De Buglhat et Antonio Hucher compagni./ Con gratia et privilegio./ Nell'anno. M.D.XLIX.Ferrara, Giovanni Buglhat e Antonio Hucher, 1549 - Xilografie: anonimo XVI sec.
 
4° [8], 22, [2], 71, [9] c. ill., ritr. - Ritratto dell'autore; ill. xilografiche.
Prima e rarissima edizione di un'opera unanimamente considerata all'origine della tradizione della cucina italiana.


Dopo la morte, avvenuta nel 1548, Christoforo Messi Sbugo venne sepolto nel Monastero di Sant’Antonio in Polesine, sotto il cui portico è ancora conservata le sua lapide sepolcrale.

lapide-messisbugo.jpg


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